Agri wedding al Congresso nazionale del Fiore

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Made in Italy e floravivaismo: da nozze in vigna a fiori da bere, l’agri wedding vale 300 milioni di euro

Dalle nozze in vigne o uliveti alla fornitura di piante sostenibili, fino alle innovazioni come i fiori “da bere”, il fenomeno dell’agri wedding vale oggi oltre 300 milioni di euro e rappresenta una delle nuove frontiere del florovivaismo italiano. È quanto emerge dall’apertura del Congresso nazionale del Fiore che per tre giorni vedrà riuniti a Pompei e Castellammare di Stabia (Napoli) i massimi esperti del settore per condividere conoscenze, innovazioni e visioni future sulla floricoltura italiana.

Un focus è dedicato proprio agli aspetti innovativi come l’agri wedding, il giro d’affari legato alla fornitura di fiori e piante per le cerimonie e all’organizzazione di matrimoni direttamente negli agriturismi. Pompei e Castellamare ospitano veri e propri allestimenti artistici realizzati da alcuni tra i massimi esperti del settore del flower design. La nuova tendenza vede peraltro affiancare all’utilizzo dei tradizionali fiori anche quello delle piante, in una prospettiva più attenta alla sostenibilità. In questa direzione va l’utilizzo di materiali riciclabili a basso impatto ambientale così come la possibilità di dare agli addobbi floreali una “seconda vita” sia nelle case che all’aperto.

Ma ad arricchire l’offerta ci sono anche attività innovative legate all’organizzazione dei banchetti. Il più noto è quello dei fiori eduli, utilizzati per arricchire di colore e gusto le ricette. Ma ai fiori di mangiare si sono affiancati anche quelli “da bere”. I petali vengono fatti macerare e poi usati per la preparazione di cocktail e aperitivi.

Una proposta che si abbina all’organizzazione dei matrimoni direttamente nelle aziende agricole, proponendo location immerse nella natura come vigne, campagne e fattorie, dove oltre all’allestimento floreale si valorizzano prodotti locali e la sostenibilità ambientale. Questa tendenza, nata come una nicchia circa un anno e mezzo fa, sta crescendo costantemente, diventando sempre più popolare tra le coppie che desiderano nozze legate alla natura e al territorio, sulla scia della centralità acquisita dal matrimonio green.

L’altra nuova frontiera è rappresentata dal ruolo delle piante nella tutela della salute. Una ricerca promossa per “misurare” i benefici delle piante all’interno degli edifici scolastici ha dimostrato come l’introduzione di alcune specifiche varietà di piante come Sansevieria, Chamadorea, Yucca, Ficus e Schefflera fa crollare di 1/5 le concentrazioni di CO2, mentre sono scese del 15% quelle di polveri sottili PM2,5.

La forte propensione all’innovazione conferma i record di un florovivaismo italiano che ha raggiunto nel 2024 il valore di 3,3 miliardi di euro, grazie al lavoro delle diciannovemila imprese impegnate a produrre su una superficie di 30mila ettari. Un traino importante viene dall’export, che nel 2025 arriverà a sfiorare il valore di 1,3 miliardi, con un aumento del 4% rispetto all’anno precedente, sulla base di dati Istat relativi ai primi nove mesi.

Per sostenere la crescita del settore, la Consulta florovivaistica della Coldiretti ha elaborato un piano di misure, a cominciare dal favorire l’innovazione tecnologica per migliorare produttività e sostenibilità, con investimenti in sistemi digitali e tecnologie smart; rafforzare l’export, sfruttando programmi di internazionalizzazione per ampliare la quota sui mercati esteri; promuovere il marchio Made in Italy per aumentare la riconoscibilità e il valore dei prodotti italiani. È importante ampliare l’offerta con servizi personalizzati, come quelli legati al wedding e agri wedding, che vedono una domanda in crescita. Parallelamente, vanno potenziate le strategie di marketing digitale e e-commerce per raggiungere nuovi clienti. Infine, la formazione continua e la partecipazione a fiere di settore sono fondamentali per mantenere competenze aggiornate e creare sinergie, puntando a una crescita sostenibile e competitiva del comparto florovivaistico nazionale.

 

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La Redazione

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